Recensioni (a modo mio)

Seni e uova – Mieko Kawakami

“Seni e uova” salta da un precipizio pieno di limiti e li distrugge: i limiti, con scrittrici come Mieko Kawakami, non servono.

Il romanzo: Seni e uova

Seni e uova” di Mieko Kawakami, edito da Edizioni e/o, è un romanzo di 606 pagine, che sfocia in temi femministi e rilevanti: due sorelle decidono, in circostanze diverse, di cambiare la propria esistenza e il giudizio che gli altri hanno di loro, e tutto questo in una Giappone in cui ancora non è concesso il libero arbitrio alle donne, e in cui l’unico colore da cui possono farsi rappresentare rimane il rosa, per tutte. 

Makiko, la sorella più grande, vorrebbe rifarsi il seno perché si sente inadeguata; perché è in un corpo che non le appartiene più; mentre la sorella più piccola, Natsu, sente il bisogno impellente di incontrare suo figlio, ricorrendo alla fecondazione assistita. 

Così si rincorrono le due sorelle, compresa la figlia di Makiko, Midoriko, in un significativo e scorrevole romanzo dalle fattezze di una persona, a prescindere dal sesso: “L’importante è che non esistono né donne, né uomini, né altro”, perché siamo tutti umani. 

Seni e uova” tocca la sessualità e l’asessualità, il transgenderismo e la genitorialità non tradizionale, il menarca e le discriminazioni, la depressione e le etichette. 

Ha una scrittura molto scorrevole, per questo, nonostante molto prolisso (poteva, a mio parere, terminare il libro anche duecento pagine prima), si legge molto bene. 

Lessico perfetto e trama attraente. 

La cosa che mi è piaciuta di più di “Seni e uova” è stato il finale, perché non è stato scontato. 

L’autrice: Mieko Kawakami

Mieko Kawakami nasce a Ōsaka nel 1976. 

Prima di iniziare la carriera da scrittrice, lavora come hostess, commessa di una libreria e cantante J-pop. 

In Giappone è molto seguita come blogger e dopo una raccolta di poesie e una novella, raggiunge la popolarità proprio con “Seni e uova”, un romanzo breve che nel 2020 viene pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o molto più ampliato (ecco spiegato il motivo per cui mi sembrava prolisso) e per cui vince anche il Premio Akutagawa. 

Mieko Kawakami è una scrittrice molto apprezzata da Haruki Murakami e ha pubblicato anche “Heaven” (che recensirò più avanti).

I personaggi

I personaggi principali di “Seni e uova” sono tre donne unite da un filo robusto: Makiko, la sorella più grande, che è determinata a rifarsi una parte di sé che non le piace, senza sentire pregiudizi o pareri discordanti di altre persone, cresce sua figlia da sola, Midoriko (il personaggio che ho amato di più nel libro, peccato che sia presente principalmente nella prima parte), che ha deciso di protestare comunicando con sua madre e sua zia solo tramite scritto, quindi si leggeranno pezzi scritti da lei, in cui si ribella a sua madre, al menarca e fa riflettere sulla condizione delle donne in Giappone (infatti credo sia stata il personaggio determinante, in questo romanzo); e infine c’è Natsume, così desiderosa di avere un bambino, che si inoltra nella fecondazione assistita, scavalcando muri sociali talmente alti, da avere momenti di vertigini non indifferenti. 

Lottano così, in “Seni e uova” una a fianco dell’altra, senza mai abbassare la testa di fronte a una società ostile e a un patriarcato egoista.

Seni e uova: la mia opinione

Ieri ero in libreria, ebbene sì, e ho passato in rassegna diversi romanzi, per cercarne qualcuno diverso dal solito, che mi prendesse: non ho trovato nulla.

Come mi ha suggerito il mio compagno, ci sono tantissime storie che si ripetono, nei libri come nella realtà, tantissime trame viste e riviste, tantissimi titoli o copertine simili, ma di autore ce n’è sempre e solo uno. Ha ragione, così ho cominciato a pensare al perché non ne trovassi, allora, nessuno avvincente: perché sono gli scrittori stessi, non tutti sia chiaro, che per quanto cerchino di differenziarsi, arrivano sempre per avere una scrittura di massa, che non si rende unica, che non parla solo a pochi, ma a tutti, e si sa che noi, come gli autori dei libri, solitamente, non siamo per tutti. 

Ecco, una cosa che differenzia Mieko Kawakami è che le storie oltre ad essere originali, con temi che vanno oltre il semplice libro, toccando la realtà, son scritte bene: magari non articolate, ma semplici e ben fatte.

Per questo oltre a “Seni e uova” ho voluto prendere un altro suo libro, “Heaven”: perché oltre a vedere come si spinge al di là dei confini, mi sono appassionata alla trama letta. 

Ora andiamo più sullo specifico: “Seni e uova” tratta di varie tematiche, ma di cosa, in particolare? 

Per me son tutte temi che hanno un filo conduttore comune: l’umanità. 

Oltre ad essere un romanzo molto femminista, perché “Seni e uova” non vuole etichette, non vuole falsi stereotipi femminili imposti da una qualsivoglia società o maschilismo becero e oppressivo, non vuole distinzioni, non vuole discriminazioni, è anche un romanzo che oltrepassa i limiti dei tabù e li fa storia, li rende cemento per un edificio: mai prima d’ora avevo visto un romanzo parlare di asessualità, che è sempre stato per la società come l’unicorno: inesistente. Invece esiste e Mieko Kawakami, in “Seni e uova” se ne fa portavoce. 

Midoriko, la nipote, che parla di mestruazioni e di tutte le paure che può affrontare una ragazza adolescente che è vicina al menarca; forte è la condizione della donna e dell’uomo, in Giappone, così come in molte parti del mondo: la donna sottomessa a fare figli e l’uomo che va a lavorare; parla della depressione e della depressione post-parto, dicendo che tutti pensano non esista, perché è solo questione di “tirarsi su”, ma non è così; parla della sessualità non come, per una volta, il centro di ogni cosa; parla del transgenderismo e del senso di pace e di benessere tale da passar sopra ai pregiudizi di una persona che è ciò che si sente di essere; per non parlare della fecondazione assistita, delle madri single e così via. 

Insomma, è un libro che getta delle basi buone, con un finale che non ci si aspetta, data l’evoluzione dei fatti. 

E “Heaven” credo non sarà da meno, ma ve ne parlerò meglio in un’altra recensione, perché tratta di un argomento a me molto caro: il bullismo.

Conclusione

Sì, “Seni e uova” ve lo consiglio, soprattutto se siete persone indipendenti, che hanno voglia di far sentire la propria voce, il proprio essere, le proprie urla. 

Non smettete mai di urlare, anche se per la società è sbagliato, soprattutto se per la società è sbagliato: non siamo noi in errore, ma voci aggrovigliate di rimando, che non sapendo cosa dire, origliano e riportano.

Origliano e riportano.