Fatti e misfatti personali

L’arte nell’uomo e l’uomo nell’arte.

A nostra insaputa, là fuori, in mezzo a verdi prati e rosei tramonti, c’è più arte di quella che coi nostri banali sguardi riusciamo a vedere. A volte si riesce ad insinuare tra di noi, aprendoci le menti, altre volte, purtroppo, no. In questo articolo, cerco di mostrarvene un po’, perché siamo circondati da una bellezza che non può rimanere nascosta.

L’arte comunicativa: le mie parole.

In una versione articolata del mondo, si hanno visioni completamente soggettive, che variano, appunto, da persona a persona.

Il girasole, ad esempio, lo si può vedere sottomesso dal sole, in una continua monotonia involontaria, o dominante, con il suo ciclo vitale abitudinario, un po’ da anziano di paese, fatto da risvegli ed assopimenti, voluti ed agognati.

Ecco, anche l’arte, che ha una forza immane, viene percepita in diverso modo.

In questi ultimi anni mi sono appassionata all’arte, quindi alla fotografia, alla letteratura, alla pittura, alla musica ed a tutto ciò che fosse in grado di trasmettermi emozioni, sensazioni, brividi, in un modo vorace, divorandone i contenuti; mi sono informata, percependola, cogliendola e riconoscendola, in dettagli, sfumature, ombre ed espressioni, nonostante questo non sia mai stato abbastanza per conoscerla a pieno, per capirla, a pieno.

Foto di Mauro Mattia Serra.
Modella: Valentina Helsdòttir (Ofelia degli spiriti)

Anni fa feci un set fotografico, con un uomo, amico e fotografo con cui sono ancora in ottimi rapporti, che tengo tutt’ora gelosamente custodito, e mi sono accorta, in quel frangente, di quante sfaccettature possa avere una persona con sé, che non sempre riesce a mostrare; mi sono accorta che anche il saperle tirar fuori, da parte del/della fotografo/a, saperle incastonare all’interno dell’obiettivo, e saperle, da parte del/della modello/a, gestire e misurare, è arte.

Foto di Carlo Spinoso
Modella: Anna Haholkina

Io non mi sono mai vista come una modella, non lo sono, non ho la taglia giusta o la giusta dose di esperienza, però mi son sempre divertita nel vedere i dettagli di me, tramite una foto, anche perchè sostengo che l’arte non è essere troppo magre o troppo grasse, è “essere”.

Mi sono sempre e solo concentrata sul non apparire agli altri, sul non apparire a me stessa, e questo mi ha sempre smorzato i sensi, come si fa con una sigaretta, una volta finita. Non ho mai saputo guardare: guardare le opere di David Wojnarowicz, Edward Hopper, Andy Warhol, Robert Mapplethorpe, David Bowie, Marina Abramović, Klaus Nomi, che prima di essere artisti, erano persone con, semplicemente, una spiccata percettibilità del mondo. Tramite loro, tramite tutto ciò che questi ultimi anni mi hanno portato, tramite la consapevolezza di me, son cresciuta maggiormente ed ho capito che l’arte è in tutto ciò che circonda l’essere umano, che, l’essere umano stesso, crea. A volte decidiamo di avere abbastanza sensibilità per accoglierla e condividerla, rendendola universale; a volte, invece, decidiamo di entrare in uno stato catatonico, perdendo ogni connessione con una realtà a noi necessaria.

Siamo esseri in una costante ricerca dell’Io. Ora so guardare oltre il mio naso, andando in giro a raccogliere essenze nascoste, a raccogliere l’arte degli altri, per farla anche un po’ mia.

Ho chiesto tre foto, a tre fotografi diversi, che mi hanno lasciata esterrefatta, sulla base di nessuna aspettativa particolare, a parte quella di provare emozioni, per far capire a voi tutti cosa significhi la parola “arte”. Spero di esserci riuscita.   

Conclusione.

Non siate ciechi, di fronte a dei colori che riuscite a cogliere.

Non siate sordi, di fronte al suono più melodico che riuscite a percepire.

Non siate volontariamente indifferenti all’arte, perché lei è ovunque.

Foto di Alfredo Spagna e Lara Zanardi.
Modella: Giulia Schiavo.

Grazie a Carlo Spinoso (fotografo) e Anna Haholkina (modella); ad Alfredo Spagna e Lara Zanardi (fotografi) e Giulia Schiavo (modella); a Mauro Mattia Serra (fotografo) e Valentina Helsdòttir (Ofelia degli spiriti, modella), con l’immagine in evidenza.