Recensioni (a modo mio)

Amore contrario – Luisio Luciano Badolisani

Amore contrario” di Luisio Luciano Badolisani ve lo introduco così: siete mai andati a fare visita al passato?

Il romanzo: Amore contrario

Amore contrario”, scritto da Luisio Luciano Badolisani, è un romanzo edito dalla Golem Edizioni, di 149 pagine. 

Amore contrario” racconta di un pensionato che nel giorno di Ferragosto sente continuamente suonare il campanello, e mentre questo viavai insiste, lui ricorda i bei tempi passati e tutte le donne che hanno percorso la sua esistenza, compresa Silvia, la sorella, colei per la quale ha lottato sempre, anche se era troppo piccolo per farlo. Tutto questo senza ovviamente sapere perché, proprio nel giorno di Ferragosto, quando dovrebbero essere tutti in vacanza, sono in realtà tutti alla sua porta. 

Scrittura scorrevole e trasparente, ma non mi ha coinvolto come avrei voluto e ha un finale che ci si può aspettare. 

La grafica della copertina, invece, mi è piaciuta molto e mi son piaciuti i temi che ha affrontato, quali le violenze, il legame famigliare, i vecchi manicomi psichiatrici. 

L’autore: Luisio Luciano Badolisani

Luisio Luciano Badolisani, formatosi artisticamente a Torino alla fine degli anni ’70, è autore e interprete teatrale.

Negli anni ’80 ha fondato e diretto a Rovigo la scuola laboratorio Artedrammastudio.

Come attore, oltre che interprete dei propri spettacoli, ha preso parte a fictions televisive – Passioni (RAI Uno) e Vivere (Canale 5) – e a film (Tornare indietro di Renzo Badolisani e Terrarossa di Giorgio Molteni).

Negli anni ’90 ha lavorato con il Teatro Stabile di Innovazione Assemblea Teatro di Torino. 

È giornalista pubblicista.

Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo, “Una rosa a dicembre” (Fògola, Torino).

I personaggi

In “Amore contrario” il personaggio che ho amato di più è stata la sorella Silvia (chissà come mai, non mi affeziono mai direttamente al protagonista): psicologicamente traumatizzata dalle violenze del padre, ha il disturbo del mutismo selettivo, che si manifesta con le persone che riversano su di lei la propria cattiveria. 

Il protagonista, Ernesto, nonostante l’età, continua a vedersi quel bambino impaurito e incapace di difendere la madre e la sorella, per cui si sentirà in colpa per una vita intera. 

Ernesto, un uomo legato alle donne, ma incapace di creare una relazione sana, a causa di sua madre, che per farlo si annullò completamente: lui per le donne che ha vicino non vuole questo; un uomo che ha avuto, in tutto il romanzo, un po’ troppo a che fare con la solitudine: “Io ero sempre escluso, non perché non fossi capace, ma perché mi sentivo fuori luogo. Stavo lì perché non avrei saputo dove altro andare. Non c’è nulla di peggio, ma all’epoca ero piccolo e non sapevo che si può trascorrere tanto tempo da soli senza morire per questo.”

E qua veniamo ai genitori, in “Amore contrario“: il padre oltremodo violento (che a quanto pare avrà un cambio drastico) e la madre, sottomessa, impotente e incapace di fermare le violenze, nonostante i figli saranno quelli che ci rimetteranno di più. 

Il resto dei personaggi sono marginali, donne che hanno incrociato la vita di Ernesto, ma che non sono mai rimaste, tranne Enrica Maria, la donna che ha fatto, a Ernesto, un po’ da madre e un po’ da amante, ciò che a lui, sostanzialmente, è sempre mancato. 

Amore contrario: la mia opinione

Amore contrario” rimarca che noi tutti veniamo marchiati a fuoco dal passato, per una vita passata in mezzo alla violenza, o in mezzo alla mancanza di uno o più genitori assenti; rimarca il fatto che non nasciamo cattivi, ma lo diventiamo, e che non c’è peggior insegnante della società che lo alimenta. 

Amore contrario” accenna anche ai vecchi manicomi, che venivano gestiti da medici senz’anima: isolare e ferire bambini, solo perché affetti da qualche patologia o sindrome, non è una cura, ma una maledizione. 

Tutto questo è circondato da una coltre di solitudine non indifferente, che annienta e distrugge o salva e cura: il protagonista, infatti, ha imparato che la solitudine non è solo quella di cui tutti parlano in maniera negativa, ma anche quella che, per certi versi, ci fa vedere il mondo da un’altra prospettiva. 

Il protagonista, Ernesto, in “Amore contrario” affronta continui flashback che lo riportano a rivivere la sua intera vita e a portare a galla, principalmente, le persone a lui molto care, tra cui Silvia, la sorella, ed Enrica Maria, colei che gli lasciò non solo la casa, ma anche un pezzo di cuore: nonostante la considerevole differenza d’età, si ritrovano ad amarsi, ma al tempo stesso a lasciarsi crescere, senza mai obbligare l’altro.

Conclusione

Amore contrario” non mi ha trasportato come avrei voluto, ma ci sono dei temi molto importanti, come la violenza domestica, i manicomi, il rapporto sorella e fratello, e la solitudine. 

Se, però, son temi che vi stanno particolarmente a cuore, regala delle frasi e degli stralci di libro che fanno riflettere, e lo sappiamo tutti che “A volte sentiamo il bisogno di essere considerati”.

Soltanto questo.