Recensioni (a modo mio)

Brevemente risplendiamo sulla terra – Ocean Vuong

Se non avete voglia di cominciare “Brevemente risplendiamo sulla terra“, potreste non aver voglia nemmeno di conoscere a fondo voi stessi.

La trama: Brevemente risplendiamo sulla terra

Brevemente risplendiamo sulla terra”, scritto da Ocean Vuong ed edito da La nave di Teseo ci porta da Little Dog, il quale ricostruisce in una lettera alla madre la storia dell’intera famiglia. Questa storia affronterà l’emigrazione negli Stati Uniti, i segni della guerra in Vietnam, il disturbo post – traumatico della madre, che si sviluppa in scoppi d’ira nei confronti del figlio, una nonna, Lan, che ha avuto un matrimonio combinato e ha dovuto vendersi ai soldati per riuscire a mantenere sé e la figlia, il bullismo nei confronti dello stesso Little Dog, la scoperta dell’amore. 

E tutto questo lo fa conoscendo non solo sua madre, ma anche sé stesso, facendo da interprete di vita tra le donne della sua famiglia che lo hanno amato, a modo loro. 

Recensione: Brevemente risplendiamo sulla terra

Dopo che la mamma di Little Dog, in “Brevemente risplendiamo sulla terra“, gli comprò una bicicletta rosa, quest’ultimo venne bullizzato proprio perché rosa. 

Vorrei iniziare la recensione riportando la parte che segue: “Volevo piangere ma non sapevo ancora come farlo in inglese. E così non ho fatto nulla. 

Quel giorno ho imparato quanto può essere pericoloso un colore. Che un ragazzino poteva essere spazzato via da quella sfumatura e costretto a prendere atto della sua violazione. Anche se il colore non è niente senza che la luce lo riveli, quel niente ha delle leggi, e un bambino su una bicicletta rosa deve sapere sopra ogni cosa come funziona la legge di gravità.”

Cosa può fare il bullismo? 

Può annientare, distruggere, lacerare. 

Un colore, una parola, un gesto, un’espressione si insinuano come un fulmine tra le scapole e disintegrano. 

Brevemente risplendiamo sulla terra” rivela alla luce del giorno quella e più ferite. 

Ce le mette davanti sotto forma di parole e non si tira indietro nemmeno per una virgola. 

Brevemente risplendiamo sulla terra” è spesso ad ogni pagina che decidi di girare (ho finito i segnapagine, per intenderci). Ti cerca e ti trova, in qualunque tratto, in qualunque colore. 

Ha una scrittura densa, ma non articolata, con una profondità tale che ti smaschera anche se non vorresti essere smascherato. 

Ho difficoltà a parlarne, perché tocca nervi scoperti e perché ne sono gelosa (dopotutto rientra tra i miei libri preferiti). 

Parla di essere stranieri in un paese che non è il proprio, anche per questo la frase “Volevo piangere ma non sapevo ancora come farlo in inglese.”

Parla di quanto possa essere difficile la diversità data da tantissime cose. 

Parla dell’amore di sua madre verso di lui, nonostante la violenza: “Attraverso questi lividi amorevoli, tu guarisci.”

Parla di una storia d’amore aspettata, cercata e rivelata.

Parla dei sacrifici che a volte le famiglie devono compiere per andare avanti: in questo caso, ad esempio, quello di Lan, che si vende ai soldati per poter sopravvivere insieme a sua figlia. 

Brevemente risplendiamo sulla terra” si fa carico di tante emozioni e ce le racconta, ce le fa colare addosso come se fosse la cera di una candela: brucia, ma talvolta risana. 

Come dicevo, per me è davvero difficile trarre una recensione da questo romanzo, perché mi è rimasto talmente tanto incollato addosso, che faccio difficoltà a staccarlo. Non voglio farlo. Ma è talmente tanto vivo e reale e vorace e essenziale e vitale, che non potevo tenermelo per me, almeno per le persone che non lo conoscono ancora. 

Così ecco qua, ci ho provato e se non ci sono riuscita, perdonatemi: per me è complicato mettere una scheggia di me sul piatto.

Conclusione

Sto per ricominciare “Brevemente risplendiamo sulla terra” per la seconda volta: non avete voglia di vedere le vostre ferite?