Recensioni (a modo mio)

Storia perfetta dell’errore – Roberto Mercadini

Questa è la storia dell’errore, perché tutto ruota intorno ad esso, anche noi, lo sapevate? “Storia perfetta dell’errore” ruota intorno a questo. Buona lettura!

Il romanzo

“Storia perfetta dell’errore” non è un romanzo qualunque, ma il romanzo: è scritto per la casa editrice Rizzoli ed è composto da 216 pagine. Voi direte che poco importa da quante pagine sia composto, basta che sia bello, e avete ragione.

La “Storia perfetta dell’errore” parla proprio di questo, dell’errore che nel corso di miliardi di anni si è fatto strada, facendoci diventare ciò che siamo oggi; è la storia dell’errore, impresso in milioni di storie che si sono create grazie ad esso: l’errore degli M&M’S con i Van Halen; il David e la Cappella Sistina di Michelangelo, nati da un errore ma anche da un “Non è il mio mestiere”; e ancora, la nascita della vita sulla terra, ma anche la Genesi Biblica; come si è formata la Luna: “…strappata dal fianco del mondo come una Eva”; e poi la nascita di noi esseri umani, dell’Homo erectus; Galileo che, puntando il cannocchiale nella direzione sbagliata, scopre quanto la Luna possa essere perfettamente imperfetta. 

Una storia che è stata raccolta e coltivata da errori di altre storie: “È questo che accade, anche quando non ce ne accorgiamo; le storie contengono altre storie. Che contengono altre storie. Che contengono altre storie. Le storie si toccano, si chiamano, gettano luce l’una sull’altra. Ed è così che giungono fino a noi. È così che ci coinvolgono e ci commuovono: toccano la nostra storia, la chiamano, ci illuminano. A volte con fioco bagliore, a volte scatenando esplosioni di luce. 

Se così non fosse, semplicemente, nessuna storia potrebbe interessarci. Ogni racconto risulterebbe, a chiunque, estraneo. E mortalmente noioso. La narrazione non avrebbe altra utilità se non indurre il sonno. E allora tutto verrebbe, a ragione, per sempre dimenticato.”

E con tutte queste storie, il nostro Pietro Zangheri cerca di convincere la donna della quale si è innamorato, affetta dalla IED (Intermittent Explosive Disorder, Disturbo Esplosivo Intermittente) a tornare da lui, cercando di farle comprendere che l’errore, dentro di lei, che pensa sia sbagliato, in realtà è ciò che la caratterizza, è ciò che la rende Selene in tutto e per tutto; l’errore che ha dentro di lei, la spaventa, ma senza di esso, Selene non sarebbe Selene: “È come se valesse una regola: più devastante è la catastrofe, più grandi sono i re che ne seguono”.

E così ogni venerdì, dopo essere stato bloccato su ogni social, da lei, Pietro si mette davanti alla sua casella postale e comincia a scrivere delle storie, abbracciandole e facendole loro, finché non sarà proprio dall’errore che il nostro Pietro dovrà vedersi cambiato. 

“Storia perfetta dell’errore” è un libro che ci fa tornare un po’ a scuola, ma che ha una tale fluidità, nel raccontare, che ci fa tenere incollati alle sue pagine, come l’Attack alle dita.

L’autore: Roberto Mercadini

Roberto Mercadini, autore di “Storia perfetta dell’errore”, nasce a Cesena, nel 1978. 

Inizia con monologhi poetici e spettacoli di narrazione, infatti l’ho conosciuto proprio grazie al video sulla mela che fece qualche tempo fa. 

Poi, grazie a Rizzoli, o per meglio dire al suo amico, decise di scrivere “Storia perfetta dell’errore”, che sposa la storia dell’umanità, dell’universo, con miliardi di errori.

I personaggi

Pietro e Selene, la storia della perfezione e dell’errore, all’interno di altre storie: sono questi i due protagonisti di “Storia perfetta dell’errore”, in cui si amano, poi si lasciano, e poi, ascoltando e scrivendo, si cercano nuovamente. 

Due protagonisti un pò insoliti: dal canto di Pietro, tutta la sua vita gira intorno alla perfezione, la precisione, l’ordine delle cose, e dice: “La letteratura non mi ha mai nemmeno una volta aiutato a capire la vita. Anzi, è successo l’opposto: capire un verso dopo aver vissuto. Come la prima volta che ci siamo baciati. È successo tutto in un modo che non avevamo deciso, a cui non ero pronto. E, non so come, mi è venuto da tremare. Ma non avevo freddo. Be’ sì, era inverno, ma non tanto rigido da tremare. E io ho pensato a quei versi di Dante: “la bocca mi lasciò tutto tremante”. […] Invece la scienza mi insegna, mi chiarisce. Non mi dice solo come avvengono le cose, che sarebbe il suo mestiere.”

Un uomo che ha sempre avuto tutto sotto controllo, che è calmo come l’acqua e ha imparato a mutare come le stagione, per amore. 

Selene, invece, viene a conoscenza di una malattia di cui ha il timore e scappa lontano, sia da lui che da se stessa. Selene, che è un fuoco che arde, un uragano di emozioni, una tempesta di colore, ma scappa da Pietro e, scappando, porta via anche un po’ dell’uomo che era. Lo blocca ovunque, su ogni social, tranne che sulla posta elettronica e così non solo Pietro è calmo come l’acqua e mutevole come le stagioni, ma è anche testardo come un asino, come dice all’interno di “Storia perfetta dell’errore”, perché quella è la strada giusta e lui lo sa bene. 

Patrizia, la sorella di Pietro, con sua figlia Anita, ha un ruolo secondario, ma porterà comunque Pietro a ragionare. 

E infine c’è Widmer Buda, detto il Buddha (poi capirete il perché), colui che ha una visione dei fatti completamente cinematografica, vede ogni cosa tramite i film, e dato che è il migliore amico di Pietro, sarà colui che saprà ascoltarlo e consigliarlo in maniera lucida e saggia.

Con le persone giuste e per le persone giuste, si ha la forza di far sempre un passo aldilà dei propri limiti. 

Storia perfetta dell’errore: la mia opinione

In queste storie scritte dentro ad altre storie, viene raccontato cosa un errore, un semplice e banale errore, possa cambiare il mondo e possa farlo diventare ciò che è oggi, ma non solo: in noi ci sono molteplici errori, che ci portano a essere completamente diversi e unici, ma uguali al tempo stesso, non bisognerebbe voler loro male, anche se ci portano, molto spesso, ad affrontare demoni interiori ed esteriori con cui non vorremmo avere molto a che fare. 

“Storia perfetta dell’errore” mi ha fermato i sensi. Dopo ogni capitolo, storia, paragrafo che leggevo, mi dovevo fermare e dovevo assemblare, fare mio, ogni sorta di informazione, storia, personaggio, errore. 

Mi ha stupita, fino a farmi venire i brividi alla fine e sono pochi i libri che ci riescono per davvero. 

“Storia perfetta dell’errore” è qualcosa che c’entra con tutti noi, con tutto il mondo, con Selene, ma, al tempo stesso, con nessuno; è un amore per cui si può “recitare” il Cantico dei Cantici; per cui la Bibbia fa da base; per cui la Luna può illuminarla; per cui i dinosauri e l’uomo nascono, perché ogni cosa è amore, in ogni persona, tra uomini e donne, tra uomini, tra donne, per la scienza, o per la narrazione e le storie, cose che segnano Pietro Zangheri, perché come dice Baricco: “Non sei fregato veramente, finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.”

Conclusioni

Volete sapere se dovreste prendere “Storia perfetta dell’errore”?

Prima chiedete in mano una mela, chiedetevi quale sia la sua storia, se ne siete curiosi andatela a cercare e, una volta trovata, in seguito potrete pensare di prendere il libro, essendo consapevoli di ciò che avrete tra le mani: un libro che leggerete, amerete e vivrete, quindi abbiate il massimo rispetto e fate il massimo silenzio, che qua si sta leggendo e imparando. Fate lo stesso!