Recensioni (a modo mio)

La meccanica del cuore – Mathias Malzieu

In “La meccanica del cuore” si svolgerà una storia a filo tra realtà e fantasia, non smarritevi, mettetevi gli occhiali e aggiustatevi il cuore. Buona “visione” a tutti.

Il romanzo

“La meccanica del cuore” è della casa editrice Feltrinelli, con 145 pagine. 

È un romanzo che rimane in equilibrio tra fantasia e realtà e parla di questo ragazzino che nasce con un cuore difettoso e viene abbandonato a Madeleine, che decide, per farlo sopravvivere, essendo così fragile, di collegargli un orologio al cuore, per far si che riesca a pompare nella maniera giusta. 

Jack, questo ragazzino dal cuore difettoso, diventa grande e si innamora di Acacia, ma Madeleine non fa altro che ripetergli:

“Uno, non toccare le lancetta. 

Due, domina la rabbia. 

Tre, non innamorarti, mai e poi mai.

Altrimenti, nell’orologio del tuo cuore, la grande lancetta delle ore ti trafiggerà per sempre la pelle, le tue ossa si frantumeranno, 

e la meccanica del cuore andrà in nuovo in pezzi”. 

Jack, però, è così innamorato che, per lei, sarà disposto ad affrontare il mondo dei grandi e qualche occhio sulla coscienza. 

L’autore: Mathias Malzieu

“La meccanica del cuore” è stata scritta da Mathias Malzieu, nato a Montpellier nel 1974.

Mathias Malzieu è un cantante, musicista, scrittore francese e fa parte dei Dionysos, gruppo francese, come voce. Grazie a lui, “La meccanica del cuore” è diventato anche un film d’animazione, sceneggiato e co-diretto da lui stesso, nel 2013.

I personaggi

Come abbiamo già visto in precedenza, il protagonista de “La meccanica del cuore” è Jack, ragazzino con un orologio al posto del cuore, che mette la propria vita nelle mani delle emozioni: rischia tutto ciò che ha, la sua stessa esistenza, non solo per amore, ma anche per la rabbia, la delusione, la gelosia: rischia la sua vita proprio per l’infinita voglia di vivere. 

L’amore tanto ricercato verrà trovato in Acacia, una ragazzina con una voce incantevole e una sbadataggine da far girare la testa al nostro Jack. 

Quest’ultimo viene preso sotto l’ala, appena nato, di Madeleine, che gli farà da mamma e che lo curerà collegando un orologio al suo cuore. 

Lo circonderanno e lo sosterranno amici come Arthur, Anna e Luna, che saranno per lui messaggeri fondamentali. 

Iniziata la scuola affronterà il suo futuro nemico Joe, che gli darà del filo da torcere da metà libro in poi.

In viaggio conoscerà Méliès, che sarà un buon compagno di avventure, ma anche colui che si prenderà cura del suo cuore, in apparenza malandato. 

La meccanica del cuore: la mia opinione

Onestamente parlando, “La meccanica del cuore”, come romanzo, non mi ha preso a tal punto da farmi emozionare, da farmi sentire di “aver perso un amico”, una volta finito, come dice Paul Sweeney, però ammetto che questa “morale”, tra realtà e fantasia, mi è piaciuta: vivere significa mettere a rischio se stessi; vivere significa sentire le emozioni, che comprende non solo l’amore, la gioia o la felicità, ma anche il dolore, la sofferenza, la tristezza, la malinconia, le lacrime; vivere significa essere consapevoli di tutto, ma continuare nella ricerca di noi stessi, tramite quella cosa chiamata “vita”, che ci attraversa ogni giorno, ogni istante. 

Ecco, questo mi è piaciuto, e anche tanto, però è stata una storia che, fondamentalmente, non mi ha catturata come altri libri letti, probabilmente per la scrittura fluida, ma talvolta noiosa e piatta. 

“La meccanica del cuore” è da leggere con leggerezza, senza lasciarsi, però, sfuggire la dinamica, il succo, del romanzo stesso. 

Conclusioni

Essendo, noi scrittori, dei traduttori (come dice Marcel Proust) in forma lieve, mettendo nero su bianco idee, concetti, emozioni che tutti noi proviamo, vi direi di leggere “La meccanica del cuore” anche solo per la morale che si riesce a trarre, perché si impara sempre, o quasi sempre, dai libri, e da questo ho imparato che per vivere ci vuole, sì, il cuore, ma anche il coraggio di metterlo a rischio.