Recensioni (a modo mio)

Io sono la bestia – Andrea Donaera

Io sono la bestia” risveglia il corpo, e l’anima, là dove si era sopito.

Trama: Io sono la bestia

Io sono la bestia” mi ha fatto tirare finché non l’ho finito in brevissimo tempo. 

Parla di Michele, figlio di Mimì, il boss della Sacra, che si uccide. 

Mimì non lo accetta. 

Mimì vuole vendetta. 

Così cerca di scovare il motivo per cui lo ha fatto e trova un amore non corrisposto: Nicole. 

Rapisce la ragazza, che ha permesso di ridere in faccia a suo figlio, e la porta da Veli, in una casa/prigione di cui è custode, un custode particolare, finché non saprà realmente che farne. 

Ma Veli guardando la sua prigioniera, Nicole, si ricorda del suo grande amore, Arianna, la figlia di Mimì, la sorella di Michele: nasce un legame forte. 

Mimì vuole vendetta e non si fermerà davanti a niente e nessuno. 

Recensione: Io sono la bestia

Io sono la bestia” non è un libro per chi si aspetta qualcosa di morbido, marginale, dal sapore delicato. 

Ci si aspetterebbe un libro un po’ splatter, dai contorni cruenti, dal momento che ci sono le parole “vendetta” e “Sacra”. Ed è così, ma non solo, perché si porta oltre i confini disegnati a matita e diventa un libro non solo splatter, e quindi un po’ cruento (non come i film di Tarantino), ma anche verosimilmente psicologico, perché Mimì dopo la morte del figlio impazzisce; Veli dopo la mancanza di amore di Arianna, diventa apatico; Arianna dopo la morte del fratello, diventa la rovina della famiglia, per la madre. 

E continua così, un gioco di sali e scendi senza fine, che diventa una guerra tra amori ossessivi. 

Io sono la bestia” si fa fuoco e crea lacerazioni.

Io sono la bestia” è un libro forte, che incide, che affonda, che taglia.

Io sono la bestia” è viscerale, che sazia la parte, di noi stessi, più animale. 

Ha una scrittura pulita, incisiva, determinata, essenziale, ma non è tutto: Donaera è riuscito a muoversi all’interno del libro come se i personaggi fossero scritti da autori differenti. Cambiare stile di scrittura in base al cambio dei personaggi sembra facile, ma non lo è, e per me ha dell’incredibile. 

Io sono la bestia” è diretto, a tratti dialettale e a tratti poetico (una cosa non esclude l’altra). 

Io l’ho divorato in maniera incredibilmente veloce, per i miei standard. 

Donaera mi è parso uno scrittore sicuramente legato alla propria terra, che riesce a unire il corpo e l’anima in ciò che scrive, infatti, come dicevo, non è solo fisico. 

Non mi sono riuscita a fermare, perché il libro mi è piaciuto, forse avevo bisogno di uno schiaffo in faccia, dato dalle pagine: per questo ho preso anche l’altro, di Donaera, “Lei che non tocca mai terra”, che devo ancora cominciare (ho troppi libri da leggere, ma questi sono dettagli). 

Io sono la bestia” non manca di colpi di scena a cui io ovviamente non ero arrivata, e si fa tsunami, sopra spiagge tranquille. 

Un’altra cosa che ho notato, e qua devo stare attenta a non spoilerare troppo, è che qua la psicologia va ben oltre: “Io sono la bestia” fa capire che quando il nostro cervello non è pronto a subire o vedere delle cose, si formano i traumi e questi ultimi creano un forte impatto sulla persona, sia da adulta, sia da infante (anche se l’infante è maggiormente a rischio di traumi, perché più ingenuo e puro). 

Quante capacità hai, Donaera?

Conclusione

Io sono la bestia” ti fa sentire impotente difronte al genere umano nudo e crudo.