Recensioni (a modo mio)

Correre con Murakami Haruki – Antonio Daniele De Giorgi

Correre con Murakami Haruki” è un romanzo che stuzzica la curiosità fino alla fine e anche oltre, incentrato su un ricercatore che… Ma che dico? Se vorreste saperne la trama, continuate a leggere.

Il romanzo: Correre con Murakami Haruki

Correre con Murakami Haruki” è un romanzo di Antonio Daniele De Giorgi, di 192 pagine, edito dalla Golem Edizioni. 

Correre con Murakami Haruki” ha una storia molto caratteristica e originale: Andrej, un giovane ricercatore, comincia a studiare, tramite le sue cavie (topi) come provocare delle reazioni per mezzo dei fattori esterni, un compito incaricato da una grossa azienda di merendine. Peccato che non gli sia stato detto tutto: infatti l’esperimento e le ricerche hanno un fine molto più grande, che condurranno Andrej a un punto di non ritorno: in breve si ritroverà a dover fare i conti con qualcosa di molto più grande, che lo porterà a sbattere con entità molto più importanti, tra cui anche la sua. 

Correre con Murakami Haruki” ha un testo molto singolare: mi è piaciuta la narrazione (sono rimasta incollata alle pagine, come una cozza allo scoglio). La scrittura ha diversi errori ortografici, ma è buona e il finale è aperto, sia a livello interpretativo, sia per quanto riguarda un possibile sequel. 

Anche la copertina mi ha incuriosita, lo ammetto.

L’autore: Antonio Daniele De Giorgi

Antonio Daniele De Giorgi è nato a Torino nel 1960. È laureato in Ingegneria Nucleare ed esercita l’attività di libero professionista. 

Tra il 2006 ed il 2008 alcuni suoi racconti brevi a tema sono stati pubblicati su una rivista. Tra il 2013 ed il 2014 altri suoi racconti brevi vengono letti nella trasmissione “L’Isola che non c’è” in onda su Radio Italia Uno. 

Nel maggio 2016 pubblica il suo primo libro “Racconti dalle Stelle”, una raccolta di quattro racconti, con la casa editrice Sillabe di Sale. 

Nell’aprile 2017 esce il suo secondo libro “Francis, Mon Amour” con la casa editrice Genesi, con cui pubblica anche nel luglio 2018 il suo terzo romanzo “Pancrazia”. 

Nel 2019, con “Correre con Murakami Haruki”, riceve il secondo premio nella sezione Narrativa-Romanzo del Premio InediTO – Colline di Torino.

I personaggi

Andrej Petrovic, il protagonista di “Correre con Murakami Haruki”, si evolve nel corso del libro, o meglio si duplica: il suo alter ego è l’opposto di ciò che è lui, vale a dire aggressivo, istintivo, vendicativo, a sangue freddo, sicuro di sé ed estremamente irrazionale. Per questo in realtà il suo personaggio non si è evoluto, ma si è sdoppiato e completato, perché in realtà, dentro di noi, ci sono lati nascosti di cui non sappiamo nulla. 

Jack, l’amico ritrovato dopo anni, che rimane fedele sempre ad Andrej, anche quando la situazione si fa più ardua del previsto. 

Philip, amico di lunga data, ma più per questioni lavorative che altro, che sarà l’unico a venire a capo di alcuni segreti.

Tutti personaggi che girano intorno ad Andrej. A lui o al suo alter ego?

Correre con Murakami Haruki: la mia opinione

Voglio il sequel di “Correre con Murakami Haruki“. 

Ammetto che il titolo mi ha attirata molto verso il libro: anche io lessi il libro di Murakami in cui diceva che la corsa è in grado di stimolare il cervello. 

Ora, però, ammetto anche che vorrei il sequel: nonostante ci sia stato qualche punto morto, “Correre con Murakami Haruki” mi ha tenuta incollata alle “pagine” come se fossi un topo e non potessi fare a meno del formaggio. E dato che il finale è aperto, mi aspetto qualche sorpresa in arrivo. 

L’epicentro della storia de “Correre con Murakami Haruki” è il nostro cervello (ma dai?): il libro ci fa notare, con galanteria, che il nostro cervello non possiamo controllarlo e che ci possono essere punti, di noi, che nemmeno conosciamo. 

Mi viene da tirare in ballo una performance di Marina Abramovic che fece su di sé: ebbe luogo a Napoli, nel 1974, e consisteva nel rimanere immobile per sei ore dando disponibilità alla gente che entrava, di poter usufruire, su di lei, dei 72 oggetti presenti sul tavolo, che andavano da una piuma, ad una pistola. L’Abramovic si sarebbe presa tutte le conseguenze di quello che sarebbe successo e fu così anche quando la violentarono, quando le passarono le spine di una rosa sul ventre, quando, ancora, le fecero un taglio vicino alla gola o quando le misero una pistola in mano e gliela puntarono alla gola. 

Questa performance dimostrò quanto la violenza, in circostanze favorevoli, possa degenerare facilmente e quanto noi, di noi stessi, conosciamo in realtà molto poco. 

Ed era così anche per Andrej, ne “Correre con Murakami Haruki“, che dopo un esperimento fatto su sé stesso, in cui conobbe il suo alter ego, sbotta chiedendosi: “Chi sei tu che dallo specchio mi guardi, che sai tutto di me e non mi parli?”. 

E l’alter ego risponde: “Sono io e sono te. Lo sono sempre stato. Non c’è un solo io così come non c’è un solo tu. Ci siamo noi.”, che allo specchio ci si vede per metà. 

Proprio per questo, per il fatto che dentro di noi si cela la parte animalesca, che combatte per sopravvivere, che può essere aggressiva, la sessualità e le pratiche BDSM potrebbero essere un buon compromesso, con cui sfamarle, ma di questo parleremo in un secondo articolo (se cliccate qui, vi lascio con qualcosa che potrebbe essere curioso da scoprire). 

Conclusione

Correre con Murakami Haruki” è buon libro, da leggere quando si ha del tempo libero e si sa bene chi ci sia davanti a voi, allo specchio.