Recensioni (a modo mio)

Destini minori. Marco Ercolani.

In questa recensione non ci sarà una storia singola, ma più storie, più nomi, più verità, raccontate da Marco Ercolani, in “Destini minori”.

Raccolta di racconti.

Lettura oltremodo scorrevole, nonostante la faticosa velocità nel passare da una vita all’altra, in così breve tempo. Un’insieme di raccolte suddivise in 3 sezioni, con i successivi 42 capitoli. “Destini minori” esprime la singolarità e l’unicità di chi ha espresso il proprio vissuto con una voce troppo flebile, seppur importante.

Marco Ercolani.

Marco Ercolani è nato a Genova nel 1954, ed è uno scrittore e medico psichiatra. Ha scritto molti libri, variando sul genere: romanzi, raccolte di poesie, raccolte di racconti, saggi. Studia la materia che è posta tra arte e follia e la trasforma in parole, incidendole su carta.

Destini minori: la mia opinione.

Ci troviamo, ogni giorno, in un girotondo con identità sconosciute, che ci prendono per mano, ci sorridono, ci salutano, della quale, in realtà, non sappiamo nulla.

Ci sembra di vedere e sentire cose alla quale attribuiamo un’importanza estrema, quando di importanza non ne hanno, per poi fare il gioco inverso con identità “minori”, mani ruvide, occhi stanchi, capelli grigi.

In “Destini minori”, Marco Ercolani dà voce a tutte quelle storie non raccontate, non credute, non urlate a gran voce.

Ha creato un connubio di anime che hanno il sapore di follia, di genio, di silenzio, di emarginazione, di diversità, di morte, di gratitudine, di rimpianto, di vissuto nascosto.

Ci sono racconti che mettono i brividi, altri che fanno serrare gli occhi, altri ancora che creano dispiacere, con un’unica cosa in comune: che non hanno mai, in vita, trovato orecchie buone in ascolto, né una mano in procinto di aprirsi a loro, né una parola che li facesse sentire meno soli. Però sono esistiti, magari con nomi diversi, ma sono esistiti e Marco Ercolani non ha fatto altro che imprimerli sulla carta, in segno di umanità e di rispetto, come portavoce di destini urlati in silenzio. Ha dato a loro la possibilità di essere ricordati.

Conclusioni.

Perché consiglio di leggere “Destini minori”?

Perché non si dovrebbe mai rimanere sordi, ciechi e senza parola dinanzi a delle vite che potrebbero insegnarci più di quel che noi anche solo osiamo pensare.

Prima di conoscere noi stessi, dobbiamo essere in grado di ascoltare gli altri.

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