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La vita bugiarda degli adulti – Elena Ferrante

La vita bugiarda degli adulti abbraccia la nostra intera esistenza. Una scoperta, parlando per me, meravigliosa.

Trama: La vita bugiarda degli adulti

La Ferrante e “La vita bugiarda degli adulti”. 

Nient’altro da aggiungere. 

Non faccio finire qua la recensione, non vi preoccupate. 

Ho appena finito di leggere questo libro, scritto da Elena Ferrante (Elena, chissà cosa starai facendo in questo momento), edito da Edizioni e/o, di 326 pagine, e mi è sembrato di avere Giovanna così vicino, da poterla toccare mentre leggevo di lei, sul letto.

Giovanna, la protagonista appunto de “La vita bugiarda degli adulti”, si ritrova a fare i conti con la dura verità di un volto che cambia, in una Napoli puntellata di contraddizioni. Non capisce come fino a poco prima fosse tanto graziosa e poco dopo tanto brutta. 

Quindi comincia a cercarsi in maniera spasmodica, in mezzo alle persone, alle cose, alle case, alla Napoli alta e alla Napoli bassa. 

Si cerca, come ci cercheremmo noi: si troverà?

Recensione: La vita bugiarda degli adulti

Ma non finisce qua: “La vita bugiarda degli adulti” mostra subito come una frase degli adulti possa cambiare sistematicamente la vita di una bambina/ragazzina (in questo caso) e ci fa spiare cose reali, cose che abbiamo sentito, provato, visto e fatto. 

La Ferrante si frappone, con i suoi personaggi, tra noi e la nostra quotidianità: Giovanna, colei che mi accompagna a prendere il pane, ogni giorno, sempre lì; Giuliana, colei con cui esco per un aperitivo, per scambiarci qualche convenevole; Angela, colei che mi fa sentire la pesantezza di una relazione portata avanti a forza, mentre il gelato si scioglie; Corrado, tanto arrogante, quanto insicuro, che si nasconde all’uscita dal lavoro, per chiedermi di fare una passeggiata, con del sesso in mezzo magari; o Vittoria, così cattiva, ma così sola, che mi viene a prendere all’uscita di casa, suggerendomi di fare fuga dal lavoro. 

Potrei andare avanti per ore, perché la Ferrante ha davvero la capacità di creare personaggi veri, pieni di dettagli, di peculiarità, di simboli, come Giovanna, che ho amato. 

Giovanna, così vera e così determinata. 

Giovanna e la sua sensibilità. 

Giovanna e il suo intelletto, in una Napoli che si contorce nei dialetti e nel suo cantilenante marasma. 

Giovanna e l’adolescenza, che la porta inevitabilmente a soffrire. 

La vita bugiarda degli adulti” ci fa vedere una enorme trasparenza: veniamo influenzati, quando siamo piccoli, ancora senza una personalità, da una sola frase: ecco, figuriamoci se quella frase venisse detta da una persona da cui abbiamo sempre attinto per vederci attraverso. 

Rapporti umani, tra contrasti, amori, negazioni. Una lotta tra il mondo adolescente e quello degli adulti: il primo impaurito, il secondo asfissiante. Conflitti all’interno dei personaggi, che si amano, si odiano, cambiano. 

E nel farci vedere tutto questo, l’autrice non usa paroloni complessi, sinistri, sconosciuti. 

Ci porta piano piano attraverso una scrittura fluida e pulita, non incisiva, ma nemmeno troppo descrittiva. 

Lascia spazio alla reazione degli avvenimenti. 

Ti infonde fiducia nella sua scrittura. 

Una scrittura coinvolgente, che non ti lascia mai sola, nemmeno quando chiudi il libro. 

Mi avevano detto che la Ferrante fosse brava, ma non pensavo fino a questo punto. 

Cazzo, avevano ragione. 

Conclusione

Ai pochi che sono arrivati fino a qua svelo la notizia: entro la fine dell’anno arriverà su Netflix la serie tratta da “La vita bugiarda degli adulti” (qua qualche dettaglio).

Sto scalpitando come una bambina? Sì!