Recensioni (a modo mio)

Miss Stress – Anita Dadà

“Miss Stress” non è per i deboli di cuore. O meglio, anche per loro, per tutti, ma attenzione alle emozioni forti.

La trama: Miss Stress

Miss Stress”, scritto da Anita Dadà, ed edito da Fandango Edizioni, racconta la storia di Viola, assistente di un gallerista, donna altamente stressata, fumatrice, amica di Miranda e Mistress. Sì, Viola soddisfa i feticci delle persone che hanno semplicemente gusti sessuali diversi e che generalmente verrebbero visti male dall’intera società. Questo percorso di gioia e creatività inizia proprio dal suo medico di base. Quindi ci porterà in un viaggio attraverso il BDSM non solo come Prodomme, quindi una Mistress a pagamento, ma anche e soprattutto per farci capire i meandri e la psiche di un argomento considerato tabù dai più e sottovalutato dal resto. 

I feticci sono ovunque: perché averne il timore? 

Recensione: Miss Stress

“…sottovalutato dal resto.”

Partiamo da questa frase, che dietro nasconde poca cosa. 

Le persone tendono davvero a minimizzare il BDSM come la bendina che si mette sull’occhio, accompagnati da due schiaffi sul culo, ma così lo è solo in parte. 

Ho sempre sostenuto che il BDSM sia una cosa principalmente mentale, nonostante dietro ci sia molto del lato fisico. 

Prendiamo come esempio, appunto, i feticci: i feticci sono, per i feticisti, come ricorda anche nel libro, semplicemente dei gusti sessuali che trovano un loro spazio all’interno dell’erotismo, ma che non escludono a priori il sesso. Possiamo chiamarli preliminari: i feticisti provano eccitazione attraverso determinati dettagli che, a un’altra persona, potrebbero essere insignificanti: l’esempio più conosciuto di feticcio, i piedi. 

Quindi i feticci sono molto mentali, qualcosa che trascende da un volere fisico primario. 

Guardiamo un altro lato del BDSM: l’umiliazione. 

Anche in questo caso, la persona, per voler essere umiliata da voi, deve essere catturata a livello mentale in una morsa tenace, perché se no potrebbero sembrare solo parole a vuoto. 

Lo stesso per il lato fisico, della medaglia. 

Quindi partiamo dal presupposto che quando dite “Anche io faccio BDSM, la schiaffeggio sul culo”, probabilmente non è così, probabilmente lo fate perché sapete che a lei piace o perché lo avete visto in un film porno. Il che, va benissimo lo stesso, ma lasciate fuori questa sfera erotica, per cui millantate di esserne i Re. 

Miss Stress” è molto chiara su diversi argomenti, come la sissificazione, come l’umiliazione, come la balloons fetishism, senza mai venire a meno del rispetto per la persona che si sta sottomettendo, e senza mai farlo contro il suo consenso, e questo è fondamentale. 

Miss Stress” è davvero scorrevolissimo: se non avessi avuto milioni di impegni in queste settimane, lo avrei finito in due giorni. 

Ha una scrittura liscia, senza intoppi, ma soprattutto che si fa divorare come se fosse una fetta di pane con la Nutella (per chi non dovesse amare la Nutella, questo non è il sito per voi). 

Miss Stress” regala un’infarinatura generale, di questo mondo, ci accompagna per mano all’interno di esso, attraverso, anche, una storia d’amore. 

L’unica cosa che mi ha lasciata interdetta è stato il finale, un po’ scarno, come se il libro avesse un massimale di pagine e dovesse finire lì, anche se mi è piaciuto l’amore della protagonista nei riguardi di sé stessa.

Quindi aspettatevi un sapore dolce – amaro come può essere leccare un tacco 12 (non la suola, perché lì è solo amaro). 

Miss Stress” è un libro che dà l’incipit per un argomento davvero vastissimo, su cui ci si dovrebbe informare il più possibile, prima di saltarci dentro. 

Il BDSM ha milioni di sfaccettature, milioni di persone in tutto il mondo bellissime, ma anche milioni di possibili fregature, come d’altronde lo è il mondo al di fuori di esso. 

Quindi prima di intraprendere qualsiasi percorso, mettetevi in testa che non bisogna sicuramente partire da ignoranti. 

Anche Viola, in “Miss Stress” fa presente diversi punti interessanti, da tenere a mente: ad esempio, che il sottomesso è pur sempre una persona, e in quanto tale va rispettata, con dei limiti da non oltrepassare, con la safeword; ad esempio, che ognuno ha il proprio feticcio, i propri gusti, le proprie pulsioni, il proprio bottone da spingere, quindi non possiamo far fare tutto a tutti e soprattutto bisogna instaurare un legame psicologico, in modo che la persona non si senta mai in difetto, perché effettivamente non lo è, in modo che la persona trovi il suo piccolo angolo di mondo. 

Quella che avviene nel BDSM, e questo “Miss Stress” lo fa capire, è una cura nei confronti dell’altra parte, una carezza, una coccola, quindi, in sostanza, non bisogna fare i minchioni. 

L’informazione, alla base. Senza di essa, potete continuare a dare tutti gli schiaffetti sul culo che volete, non chiamandolo, ovviamente, BDSM

Conclusione

Miss Stress” regala conforto a chi fa fatica a trovarlo in questo mondo di reclusi.